Qhubeka-NextHash, Douglas Ryder rivela ulteriori retroscena sulla vicenda con NextHash: “Non abbiamo più notizie dalla proprietaria”
Nuove rivelazioni intorno alla triste vicenda della Qhubeka-NextHash. A distanza di quasi un mese dalla chiusura dei battenti della squadra WorldTour continuano a uscire dichiarazioni inedite e retroscena che spiegano l’accaduto. La formazione sudafricana, dopo essersi salvata una prima volta grazie allo sponsor Assos, sembrava aver trovato in NextHash una realtà solida in grado di accompagnarla verso un futuro migliore. L’azienda di Ana Benčič, questo il nome della proprietaria, aveva firmato un contratto quinquennale appena prima dell’ inizio del Tour de France. Se i primi soldi arrivarono in anticipo, gli ultimi devono ancora arrivare.
Attorno alla squadra di Douglas Ryder ruotavano due o tre sponsor principali anch’essi con problemi di pagamento ma il problema più grande, come dimostra il fatto che sia un title sponsor, era NextHash: “Se NextHash avesse pagato per intero, gli altri due partner non avrebbero pesato così tanto e saremmo stati bene” a raccontato a Cyclingtips.
A distanza di mesi, di Ana Benčič nessuna notizia: “Abbiamo accumulato ritardi su ritardi. La situazione in cui troviamo oggi è che non abbiamo notizie della proprietaria. Abbiamo sentito persone della sua azienda ma non abbiamo notizie di lei da un mese”.
Un’ultima telefonata e poi nulla più: “L’ultima chiamata che abbiamo avuto è stata all’inizio di dicembre quando sono stati presi molti impegni. É stata definita una tempistica per il pagamento delle rate rimanenti e da allora non si è più concretizzato nulla. Stiamo ancora attendendo e cercando di metterci in contatto. Abbiamo avuto difficoltà nel metterci in contatto con lei”.
Quella che sembrava essere “una partnership quinquennale eccitante” come racconta il team manager, si è rivelata dunque una trappola in cui sono rimasti coinvolti tutti, corridori e staff.
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